DESTRA RADIOATTIVA

PERICOLO RADIOATTIVOCi risiamo. Berlusconi e il Pdl rilanciano il nucleare. Il Pdl di Berlusconi presenta il suo programma, pochi punti, sintetici, e al suo interno non poteva mancare il rilancio del nucleare. Ma il nucleare è un affare sporco e radioattivo, utile solo ad alcune lobby. Il popolo italiano lo ha già bocciato una volta con il Referendum e questo significa che non si farà.Ma soprattutto l’atomo presenta temi lunghissimi e costi enormi per la costruzione delle centrali. E infatti una singola centrale può arrivare a costare oltre 6000 miliardi delle vecchie lire.Ma non è tutto: ancora infatti non sono stati risolti i problemi storici di questa tecnologia che si chiamano scorie radioattive, sicurezza e proliferazione a scopi militari.Anche il portavoce del commissario europeo all’Energia, Andris Piebalgs, Ferran Tarradellas ha precisato che il nucleare “non è una fonte di energia rinnovabile e quindi non servirebbe ai fini dell’obiettivo del 17%” di energie pulite fissato dalla Ue.La vera innovazione è nella promozione e nella diffusione delle energie pulite e rinnovabili, come il solare, sul quale bisogna investire con forza e determinazione e sul quale la Sinistra e l’Arcobaleno farà la sua battaglia per un futuro migliore che salvaguardi l’ambiente e che garantisca la salute dei cittadini.

La politica energetica di Berlusconi è pericolosa, costosa e altamente insicura, perché il nucleare non ha risolto il grave problema dello smaltimento delle scorie ed è una tecnologia foriera di una grande instabilità geopolitica.

Per i Verdi e la Sinistra Arcobaleno l’Italia deve essere all’avanguardia sull’idrogeno, sull’energia prodotta dal vento, sul solare e su una grande politica di risparmio ed efficienza energetica. La verità è che la destra di Berlusconi rappresenta il vecchio, noi della Sinistra Arcobaleno siamo per il nuovo, per la pace e la sicurezza nel nostro pianeta.

Serve una forte mobilitazione al “popolo ecologista” contro la follia del ritorno al nucleare, una tecnologia che peraltro molti Paesi europei, a partire dalla Germania e dalla Svezia, stanno abbandonando.

Rino Pruiti
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