La destra del cemento vuole bloccare il Piano territoriale della Provincia Presentati 1.900 emendamenti al primo Ptcp “verde”
“La destra non si smentisce – afferma Pietro Mezzi, assessore al Territorio della Provincia di Milano – A Roma, in Regione, a Milano, in provincia di Milano, che stia al governo o all’opposizione, il partito del mattone rappresentato da FI, AN Lega non perde il vizio di cementificare il territorio. A Roma ci pensa Berlusconi a sfregiare il Paese regalando milioni di nuovi metri cubi di cemento; in Regione è l’assessore leghista Boni a consentire ancora il sacco del territorio rimandando di un anno il termine per l’approvazione dei Pgt comunali; a Milano l’assessore Masseroli Continua a leggere


Il Ministro Tremonti ci ricorda tutti i giorni che l’Italia è messa male e che sarà un anno di crisi economica senza precedenti. L’ANCI (l’Associazione nazionale dei Comuni italiani) ci ricorda che i Comuni hanno bilanci traballanti e chiede al Governo di cambiare i vincoli per il “patto di stabilità“. L’Europa ci invita – addirittura – ad innalzare l’età pensionabile delle donne a 65 anni per avere più risorse pubbliche disponibili per i disoccupati, cassa-integrati, famiglie in difficoltà e per fronteggiare la crisi.
Cercando stancamente di seguire la politica assaghese e le sue tristi vicende sorge spontanea una domanda: ma dov’è finita l’Unione? E l’Ulivo? Comprensibile che le ultime vicende nazionali, dalle politiche del 2008 con il “voto utile” allo sciagurato “inciucio” PDL + PDsenza la elle sulle elezioni europee, abbiano portato allo sfaldamento delle alleanze e dei cartelli del centro-sinistra. Quello che non è accettabile, secondo me, è la totale scomparsa dell’idea stessa del centro-sinistra unito e delle ragioni profonde che avevano portato alla costituzione dell’Ulivo nel 95-96.
Vent’anni dopo il referendum (1987) le ragioni del NO all’energia nucleare sono ancora attuali, sia per lo smaltimento delle scorie che per la quantità di uranio. Senza contare i costi reali. Non ci sono esempi accettabili per la gestione di lungo periodo delle scorie, i reattori a sicurezza intrinseca sono ancora allo studio, non esiste una filiera che non sia utilizzabile anche a fini militari,