BUCCINASCO, INTERROGAZIONE CONSILIARE: PERCHE’ HANNO CANCELLATO LO “STRADABUS”?

– transitava sul territorio di Buccinasco interessando anche nuovi quartieri sorti negli ultimi dieci anni e la zona industriale oltre la tangenziale mai percorsa da nessun mezzo pubblico;
– si raccordava direttamente con la metropolitana M1 Bisceglie attraverso il Cavalcavia Giordani evitando di transitare per altri Comuni quali Corsico e Cesano Boscone;
– raddoppiava la percorrenza del trasporto pubblico sul nostro Comune;
– era gestito come servizio direttamente dall’ATM; grazie a questo fatto utilizzava le stesse fermate delle linee 321 e 351, dove c’era corrispondenza, ed inoltre permetteva di fare delle fermate fuori da Buccinasco in territorio di Milano in prossimità dei mezzi di superficie che transitavano in Via Giambellino ed in Via Lorenteggio;
– con la stessa Agenzia della Mobilità del Comune di Milano (ente che ha la responsabilità di definire il trasporto pubblico sulla città e nell’area omogenea di cui fa parte Buccinasco) si stava concretizzando un accordo che avrebbe permesso di far diventare lo STRADABUS una nuova linea ATM, fatto che è già capitato per altri Comuni dell’hinterland;
– lo stesso utilizzo della linea STRADABUS aveva costi per i cittadini estremamente contenuti che si riducevano ulteriormente con gli abbonamenti; in concomitanza con il blocco del traffico il trasporto era gratuito;
– l’intendimento di limitare il traffico automobilistico che negli ultimi anni ha avuto una costante crescita per quanto riguarda l’utilizzo del Cavalcavia Giordani ed il conseguente attraversamento dell’asse Via Costituzione- Piazza San Biagio-Via Lomellina con direzione da/per Assago-Milanofiori;
– un ulteriore obiettivo sarebbe stato il futuro collegamento con le nuove stazioni M2 di Milanofiori.
Tutto questo non ci sarà più perché l’Amministrazione Cereda dopo tanta propaganda su Buccinasco Informazioni ha deciso di fermare al capolinea lo STRADABUS:
Anche sul trasporto che, in quanto servizio pubblico, non è in grado di far fronte alle spese che genera, l’Amministrazione Cereda con una logica di cassa ha deciso di chiudere.
Se il Comune di Milano dovesse applicare la stessa logica sul trasporto della città dovrebbe chiudere tutte le linee di superficie ed i collegamenti con la Provincia.
Le stesse Ferrovie dello Stato – Ferrovie Nord se dovessero utilizzare questi ragionamenti dovrebbero non far funzionare quasi tutti i treni regionali e quelli per i pendolari.
Sorge spontanea una domanda che vi rivolgiamo: a cosa servono le tasse dei cittadini che tornano al Comune se ogni servizio pubblico deve in ogni caso pagarsi?
Siamo quindi a richiedere di conoscere le ragioni che hanno portato alla trasformazione di questo servizio pubblico il cui principale valore era proprio nel collegamento diretto con la M1, questo servizio doveva invece vedere la messa in campo di una strategia per incrementarne l’uso, ad esempio, attraverso l’unificazione del biglietto con la rete ATM milanese.
In ogni caso questo servizio per essere rivisto doveva attendere il prolungamento della M2 a Milanofiori con la verifica delle modifiche che questo avrebbe comportato sul trasporto pubblico che attualmente serve il territorio del sud-ovest milanese.
I Consiglieri Comunali Maurizio Carbonera
Rino Pruiti